Marcella Savino
(IT) Nasce a Catania nel 1979. Nel 2007 si trasferisce a Milano per seguire un percorso di studi presso un’Accademia di fotografia. Successivamente approfondisce tecnica e conoscenza nel suo studio fotografico, dedicandosi principalmente alla fotografia di moda, ritratti. Contemporaneamente sente l’esigenza di ritagliarsi un mondo dove poter dar sfogo a lavori di libera creatività, così ha iniziato una ricerca più personale che nel tempo si è svelata terapeutica, necessaria per raccontare sogni e paure. La sua fotografia è ispirata da storie di vita quotidiana nella sua espressione più intima. E’ il corpo che fa da soggetto: spogliandolo dai suoi indumenti quotidiani ha la sensazione di riportarlo ad uno stato libero, primordiale. Davanti ad esso utilizza un filtro che ogni volta plasma in maniera diversa e su cui segna le proprie emozioni, lasciando passare solo ciò che è per lei l’essenziale.
(IN) Marcella was born in Catania in 1979. In 2007 she moved to Milan where she did a course at a photography academy. Subsequently she deepened her technique and knowledge in her own photographic studio, dedicating herself mainly to fashion photography and portraits. She began to feel the need to carve out a world where she could produce works of free and unrestricted creativity, so she delved in to a much more personal method of working which over time has revealed itself to be therapeutic, allowing her to enter a sort of subconscious where dreams, fears and other surrealist emotions are more easily accessed. Her photography is inspired by stories of everyday life in its most intimate expression. It is the human body which acts as the subject. By stripping it of its everyday clothing, one has the sensation of bringing it back to a free, primordial state.
(ES) Nació en Catania en 1979. En 2007 se trasladó a Milán para realizar un curso en una academia de fotografía. Posteriormente profundiza su técnica y conocimientos en su estudio fotográfico, dedicándose principalmente a la fotografía de moda y el retrato. Al mismo tiempo siente la necesidad de labrarse un mundo donde poder dar rienda suelta a las obras creativas, por lo que inicia una investigación más personal que con el tiempo se ha vuelto terapéutica, necesaria para contar sueños y miedos. Su fotografía está inspirada en historias de la vida cotidiana en su expresión más íntima. Es el cuerpo el que actúa como sujeto: al despojarlo de su ropa cotidiana, se tiene la sensación de devolverlo a un estado primordial y libre. En frente, utiliza un filtro que modela de manera diferente cada vez y sobre el que marca sus emociones, dejando pasar solo lo que considera esencial.